Logo
Questo articolo ha più di 55 mesi

In provincia di Nuoro c’è un’invasione di cavallette (ma non sono quelle mostrate in alcune foto)

[…]

15 maggio 2020
Condividi

Tra il 12 e il 13 maggio la redazione di Facta ha ricevuto molte richieste di verifica di due articoli, il primo pubblicato l’11 maggio sul sito di castedduonline.it (giornale locale cagliaritano) con il titolo «Sardegna, ritorna l’invasione delle cavallette: “Dopo il Coronavirus, un altro rischio per le aziende agricole”», il secondo pubblicato il 12 maggio sul sito greenme.it (sito dedicato a benessere, salute naturale e sostenibilità) con titolo «Milioni di cavallette stanno invadendo i campi della Sardegna, distruggendo pascoli e raccolti».

Entrambi gli articoli riportano la notizia di un’invasione di cavallette che starebbe avvenendo in questi giorni in provincia di Nuoro (Sardegna), coinvolgendo – come riportato da entrambe le testate – soprattutto «i paesi della Valle del Tirso» e distruggendo molte tipologie di coltivazioni. La fonte delle informazioni, in entrambi i casi, sarebbe Coldiretti.

L’articolo pubblicato su castedduonline.it è accompagnato da una fotografia che mostra un insetto molto grande, poggiato sulla mano di una persona e di dimensioni pari (se non maggiori) ad essa. La fonte dell’immagine non viene specificata.

Quello pubblicato da greenme, invece, è accompagnato in alto da una fotografia che ritrae una nuvola di insetti (la fonte riportata, si legge in sovrimpressione, è «@Juan Medina/Ansa») e più in basso, a inframezzare il testo, dalla foto di un uomo accovacciato in un campo con alcune cavallette, in questo caso delle dimensioni di pochi centimetri, sulla mano e sull’avambraccio. La fonte riportata, si legge sotto l’immagine, è «@Coldiretti».

La notizia è vera, ed è confermata da fonti ufficiali. Delle foto, solo una però è stata scattata in Sardegna nel maggio 2020: le altre ritraggono altri contesti. Andiamo con ordine.

A rilasciare la notizia è stata realmente Coldiretti, come conferma la presenza di un articolo sul sito ufficiale dell’associazione pubblicato in data 12 maggio col titolo «Fase 2, invasione di cavallette dopo il virus e il sisma». L’associazione ha sostenuto che l’invasione riguarda «milioni di cavallette» e coinvolge «ettari ed ettari di terreno in Sardegna nella provincia di Nuoro», in particolare nei paesi di Ottana, Bolotana, Orotelli e Sarule, situati nella Valle del Tirso. Si parla di una «strage di pascoli e raccolti» riguardante foraggio, grano, erba medica, ma anche orti e giardini: «una vera e propria emergenza», la definisce Coldiretti.

Le cause, secondo Coldiretti, sono da ricercare nelle condizioni climatiche: un inverno mite alle spalle e la scarsità di piogge, che contribuirebbero a una riproduzione anomala degli insetti e allo sviluppo di queste ondate. «L’unica speranza – secondo l’associazione dei coltivatori – è nei predatori naturali», come per esempio gli uccelli, che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di questi voraci insetti.

La notizia è stata ripresa tra l’11 e il 13 maggio anche altri siti d’informazione sia locali (come L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna) che nazionali (come Ansa, Agi e Il Sole 24 Ore).

«È vero che c’è un’invasione di cavallette in provincia di Nuoro» ci spiega il professor Ignazio Floris, entomologo presso il Dipartimento di Agraria dell’università di Sassari, contattato telefonicamente dalla redazione di Facta «sono stato consultato proprio in questi questi giorni dai tecnici degli enti regionali per i rilievi che consentiranno di delimitare la superficie interessata e le dimensioni del problema, previsti per i prossimi giorni». Rispetto all’entità del fenomeno, secondo Floris è plausibile che se ne parli in termini di «milioni di cavallette», come riportato da Coldiretti e dagli articoli oggetto di analisi. «L’anno scorso più o meno le stesse zone sono state infestate, e i rilevamenti registravano anche centinaia di esemplari in un solo metro quadro». Se consideriamo che a un solo ettaro corrispondono 10.000 metri quadrati non è così strano, di fatto, ragionare in questi termini di grandezza.

Il problema, sottolinea il professore, non va però analizzato solo in termini di densità, ma anche di estensione: «si tratta di un fenomeno circoscritto, che riguarda cioè una porzione di territorio limitata» non insomma, l’intera Regione, e ha aggiunto che «la Sardegna, storicamente, questo problema lo conosce bene, ma per fortuna l’ultima grande infestazione, con milioni di ettari coinvolti, risale agli anni ‘40, e da allora le invasioni si sono sempre manifestate con entità molto minore». Questo ovviamente non significa che le aziende e gli abitanti delle zone colpite non ne subiscano le conseguenze anche in modo importante: «le attività che ricadono in quel territorio sono ovviamente danneggiate, e il problema – ha sottolineato Floris – pur essendo contenuto a livello regionale, non si può ignorare».

Sulla specie di insetti responsabile, ci fa sapere il professore, si tratta della cavalletta crociata (nome scientifico Dociostaurus Maroccanus), un insetto di piccole dimensioni, che raggiunge circa i tre centimetri di lunghezza.

Ora che abbiamo fatto chiarezza sulla portata del fenomeno, passiamo alle foto utilizzate per descriverlo. Solo in un caso possiamo parlare di un’immagine usata nel giusto contesto.

La foto della “cavalletta gigante” in testa al primo articolo oggetto di segnalazione (quello pubblicato da castedduonline.it) non è stata scattata in Sardegna nel maggio 2020. Risale infatti a molto prima e la ritroviamo già pubblicata online su alcuni blog (qui per esempio) a settembre 2013.

Nemmeno la fotografia in testa al secondo articolo (quello di greenme.it) è stata scattata in Sardegna nel maggio 2020: mediante una ricerca inversa, la ritroviamo online su vari siti già a partire dall’aprile del 2008.

L’unica immagine contestuale alla notizia è quella dell’uomo accovacciato con le cavallette sul braccio, che, come confermato dall’ufficio stampa di Coldiretti contattato telefonicamente dalla redazione di Facta, ritrae un operatore dell’associazione. La foto è stata scattata a maggio 2020 e immortala proprio il tipo di cavallette responsabili dell’attuale invasione.

Potrebbero interessarti
Segnala su Whatsapp