Il 19 febbraio 2024 è stato pubblicato su Facebook un video registrato da quella che sembra una telecamera nascosta. Nel filmato, in bianco e nero, si vedono due uomini che parlano in inglese seduti a un tavolo di un bar.
Nell’audio del filmato si sente la persona seduta a sinistra dire che con un po’ di soldi «potremmo ampliare le nostre attività», aggiungendo che «se qualcuno spendesse, non so, 10-20 milioni di dollari all’anno per sostenerle vedremmo un quadro completamente diverso. E non sono molti soldi per persone che hanno miliardi». Lo stesso uomo continua spiegando che «questo è il messaggio che cerco di trasmettere nelle mie iniziative di raccolta fondi e nei colloqui con persone della comunità imprenditoriale e così via». La stessa persona aggiunge inoltre che «bisogna giocare su uno scacchiere differente. Manifestazioni di massa, iniziative politiche, propaganda, contatti con le élite, spiegando loro che siamo persone ragionevoli e che non distruggeremo tutto e non toglieremo loro i beni che hanno, cose del genere. Quindi vedremo cosa ne verrà fuori. Probabilmente questo è ciò che farò». Dopo queste affermazioni, l’uomo a destra del tavolo risponde che si tratta di un lavoro non da poco. A questa frase, seguono risate tra i due.
Il video è accompagnato da un testo, scritto dall’autore del post, che recita: «Ecco Navalny a colloquio con l’agente inglese del MI6 James William Thomas Ford, a cui chiede tra i 10 e i 20 milioni di $ l’anno per avviare una “rivoluzione colorata” in Russia. Questo in TV non ve lo fanno vedere, vero?».
Il riferimento è a Alexey Navalny, attivista anti-corruzione e il più noto oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin. Il 16 febbraio 2024 il servizio penitenziario federale russo ha diffuso la notizia della morte di Navalny, avvenuta improvvisamente mentre l’uomo di 47 anni si trovava in una colonia penale russa di massima sicurezza. Navalny era in carcere dal 2021 con accuse considerate politicamente motivate. Secondo le autorità russe l’uomo sarebbe deceduto per la “sindrome della morte improvvisa”, un termine vago per indicare diverse sindromi che causano arresto cardiaco e morte. Yulia Navalnaya, vedova di Navalny, ha dichiarato che il marito è stato avvelenato, chiamando in causa Putin. Ad oggi non esistono conferme da fonti indipendenti sulla causa del decesso di Navalny.
Il contenuto oggetto di analisi è fuorviante e veicola una notizia infondata.
Il filmato che stiamo verificando è stato originariamente pubblicato il 1° febbraio 2021 da RT, rete televisiva russa finanziata dal Cremlino. Nell’articolo di RT si leggeva che il filmato, registrato dal Servizio di sicurezza federale (FSB) russo, avrebbe mostrato un incontro avvenuto nel 2012 in un bar di Mosca tra Vladimir Ashurkov (l’uomo a sinistra), il direttore esecutivo della FBK, l’organizzazione anti-corruzione di Alexey Navalny, e un impiegato dell’ambasciata britannica a Mosca di nome James William Thomas Ford (la persona a destra). L’FSB, continua il media russo, sospettava che Ford fosse un agente dell’MI6 – il servizio d’intelligence britannico – che lavorava sotto copertura diplomatica. All’epoca la stessa notizia era stata ripresa e pubblicata da altri media russi. Precisiamo che nel 2014 Ashurkov è stato accusato dalle autorità russe di appropriazione indebita dei fondi destinati alla campagna elettorale di Navalny come sindaco di Mosca, svoltasi l’anno precedente. Nel 2015 l’uomo ha ottenuto asilo politico nel Regno Unito, sostenendo che le accuse nei suoi confronti erano politicamente motivate.
Come riportato quindi da RT, il media russo che aveva diffuso per primo il video in questione, l’uomo a sinistra del tavolo non è Navalny, ma il suo braccio destro Vladimir Ashurkov. Inoltre, in nessun passaggio del filmato si sente Ashurkov chiedere al suo interlocutore decine di milioni di euro per avviare una rivoluzione in Russia, come erroneamente riportato nel post analizzato. Ashurkov parlava invece di quali possibilità politiche avrebbe avuto la sua organizzazione FBK se avesse avuto finanziamenti da 10 o 20 milioni di dollari all’anno, aggiungendo che stava parlando con personalità della comunità imprenditoriale per raccogliere fondi. Non esistono infine conferme indipendenti secondo cui l’uomo con cui parlava Ashurkov fosse un impiegato dell’ambasciata britannica a Mosca di nome «James William Thomas Ford», né un agente del servizio segreto britannico. Come riportato dalla stesso RT, anche l’FSB non aveva dato come confermata questa informazione.