La terza dose di Pfizer non contiene un codice 5G «per il controllo del vaccinato»
Il 31 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un video della durata complessiva di 10 secondi, pubblicato su Twitter il giorno precedente. Il filmato mostra un documento riepilogativo dello stato vaccinale di un individuo indicato con nome e cognome, che lo scorso 28 gennaio 2022 ha effettuato la dose booster del vaccino contro la Covid-19.
L’autore del video si sofferma però su un particolare contenuto tra le informazioni relative alla seconda dose di vaccino, datata 21 luglio 2021, che oltre al «tipo di vaccino» somministrato («Pfizer»), riporta il «codice AIC/MAH» 049269018, seguito dal simbolo che riproduce le tacche di un’antenna – comunemente utilizzato come unità di misura del segnale di un apparecchio telefonico – e dalla parola «5G».
Per tutta la sua durata il video è accompagnato dalle parole «Finalmente cielo dikono» ed è stato pubblicato insieme a un commento, formulato dall’autore del tweet, in cui si legge: «Finalmente ammettono che con la terza dose abbiamo un codice relativo al 5G per il controllo h24 del vaccinato. per loro la galera è alle porte Il processo di Norimberga è alle porte».
Si tratta di un contenuto satirico circolato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa. Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto, il «codice AIC» è il codice identificativo dei medicinali ad uso umano, numero attribuito dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) quando autorizza l’immissione in commercio in Italia. Il codice AIC associato al vaccino Pfizer in Italia è 049269018, senza alcun riferimento al 5G. Del resto, il documento presentato nel video appare visibilmente manomesso, come testimonia il font (carattere di stampa) utilizzato per la parola «5G», diverso da quello utilizzato del resto del documento. Le tacche del segnale e la parola «5G» sono stati dunque apposti in un secondo momento utilizzando un software di fotoritocco.
Al momento in cui scriviamo, non è stato possibile rintracciare l’autore originale del video, essendo questo un filmato pubblicato all’interno di Instagram stories (come si nota dal font utilizzato per la frase “Finalmente cielo dikono”) e dunque rimosso automaticamente al termine delle 24 ore concesse dalla piattaforma. Possiamo però supporre che si trattasse in origine di un contenuto satirico, dal momento che la formula «non cielo dicono» rappresenta una parodia del complottismo moltopopolaresu Internet.
No, la pandemia di Covid-19 non è stata prevista nel 1981
Secondo quanto circola su alcuni social media, un romanzo del 1981 proverebbe che la pandemia di Covid-19 è stata pianificata, ma la scienza smentisce questa tesi