Il 14 novembre 2023 è stato pubblicato un post su Facebook in cui si afferma che alle Nazioni Unite sarebbe stato «silenziosamente concesso il pieno controllo normativo su Internet». Nel contenuto social viene citato «il disegno di legge di 59 pagine dell’UNECSO [sic]» intitolato «Linee guida per la governance delle piattaforme digitali». Nel post è inoltre presente un link a un articolo in inglese dell’11 novembre 2023 del sito The Exposé in cui viene riportata questa presunta notizia.
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.
Innanzitutto, The Exposé è sito britannico classificato dalla società di contrasto alla disinformazione NewsGuard come «generalmente inaffidabile», di cui ci siamo occupati in passato per numerosi contenuti di disinformazione.
L’articolo di The Exposé e il post oggetto di analisi citano il rapporto di 59 pagine intitolato “Guidelines for the governance of digital platforms: safeguarding freedom of expression and access to information through a multi-stakeholder approach” (in italiano, “Linee guida per la governance delle piattaforme digitali: salvaguardare la libertà di espressione e l’accesso alle informazioni attraverso un approccio multi-stakeholder”) pubblicato a novembre 2023 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco).
In un comunicato stampa, l’Unesco ha spiegato che il rapporto è stato realizzato con l’obiettivo di «salvaguardare la libertà di espressione e il diritto all’informazione mentre si affronta la disinformazione, l’incitamento all’odio e le teorie del complotto richiede un approccio multilaterale».
Queste linee guida, aggiunge sempre l’organizzazione, «delineano una serie di doveri, responsabilità e ruoli per gli Stati, le piattaforme digitali, le organizzazioni intergovernative, la società civile, i media, il mondo accademico, la comunità tecnica e le altre parti interessate, al fine di creare un ambiente in cui la libertà di espressione e di informazione sia al centro dei processi di governance delle piattaforme digitali».
Inoltre, a pagina 8 e a pagina 9 del rapporto, viene specificato che le linee guide formulate «evidenziano i principi generali che dovrebbero essere seguiti in tutti i sistemi di governance che influiscono sulla libertà di espressione e sull’accesso alle informazioni sulle piattaforme digitali» e che quindi possono essere una risorsa per i politici nelle loro decisioni, per gli organi di regolamentazione, «per le piattaforme digitali nelle loro politiche e pratiche; e per altre parti interessate, come la società civile, nei loro sforzi di sensibilizzazione e responsabilità».
In nessuna parte del report in questione si legge che all’Unesco sarebbe stato concesso un pieno controllo normativo della Rete, come suggerito erroneamente da The Exposé e dal contenuto social diffuso su Facebook. Contattato dai fact-checker di Reuters, un portavoce dell’Unesco ha smentito la notizia infondata, confermando che l’organizzazione delle Nazioni Unite «non propone in alcun modo una regolamentazione globale di Internet – da parte dell’Unesco, da parte delle Nazioni Unite o in altro modo».