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Questo articolo ha più di 23 mesi

Che cos’è la stazione di ricerca Haarp e perché non c’entra nulla con il cambiamento climatico

Haarp è un programma di ricerca sulla ionosfera e non ha effetti sul cambiamento climatico

10 gennaio 2023
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Secondo diversi meteorologi il 2023 è iniziato con temperature fuori dal comune in numerosi Paesi europei, registrando picchi di calore record e il 1° gennaio più caldo mai osservato da quando sono iniziate le rilevazioni. Non è una novità e il clima è uno dei temi da tempo al centro dei discorsi dell’opinione pubblica, a causa dell’emergenza climatica che sta interessando la Terra negli ultimi anni.

Nonostante gli esperti abbiano valutato che ​​il cambiamento climatico sia un problema reale e dovuto in gran parte all’azione umana, esistono svariati filoni narrativi appartenenti alla disinformazione in tema di cambiamento climatico, sia in Italia che all’estero.

Secondo una di queste teorie del complotto, tra i principali responsabili del riscaldamento globale e degli eventi atmosferici estremi ci sarebbe Haarp, un progetto di ricerca che studia le proprietà della ionosfera, che verrebbe utilizzato come arma per manipolare il meteo e portare avanti la «bufala dei cambiamenti climatici».

Ma cos’è (per davvero) Haarp e perché non è possibile che sia il responsabile del cambiamento climatico?

Haarp: di cosa si tratta
L’High frequency active auroral research program (Haarp) è un’installazione scientifica costruita nel 1993 con lo scopo di studiare le proprietà e il comportamento della ionosfera (una parte dell’atmosfera che si trova a un’altezza che va dagli 80 ai circa 650 chilometri sopra la superficie terrestre) per capire come questa possa influenzare i sistemi di comunicazione e navigazione militari e civili.

La stazione di ricerca è situata in Alaska (Stati Uniti) e lo strumento principale utilizzato al suo interno è lo Ionospheric research instrument (Iri), una serie di 180 antenne radio distribuite su un’area di 0,13 chilometri quadrati. L’Iri trasmette le onde radio verso l’alto, eccitando gli elettroni e aumentando la temperatura della ionosfera. Analizzando come le onde radio interagiscono con gli elettroni nella ionosfera, i ricercatori di Haarp sono in grado di studiare alcuni fenomeni come l’aurora boreale, e i loro effetti sui sistemi radio e sulle comunicazioni aeree ad alta quota.

Il sito era inizialmente gestito dall’Aeronautica e dalla Marina degli Stati Uniti, fino a che nel 2015 la responsabilità per le strutture e le attrezzature Haarp è stata formalmente trasferita all’Università dell’Alaska a Fairbanks (Uaf). Come precisato sul sito di Haarp, è una pratica comune per le agenzie governative trasferire la proprietà delle attrezzature di ricerca alle università.

Una teoria del complotto che dura nel tempo
A causa della sua origine come progetto di ricerca militare, delle sue grandi dimensioni e della tecnologia utilizzata, nell’ultimo decennio Haarp è stato oggetto di teorie del complotto prive di fondamento, promosse, tra gli altri, anche da personaggi influenti nella politica internazionale. Il programma negli anni è stato accusato di essere colpevole di diversi avvenimenti, dal riscaldamento globale ai disastri naturali. Le ipotesi cospirazioniste continuano ancora oggi.

Nel 2010 l’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad riferì alle Nazioni Unite che il sito era responsabile delle devastanti alluvioni in Pakistan. Nello stesso anno, l’ex presidente del Venezuela Hugo Chávez aveva puntato il dito contro Haarp e gli Stati Uniti, accusandoli di essere la causa del terremoto che aveva colpito Haiti il 12 gennaio 2010. In entrambi i casi si è trattato di accuse senza alcuna prova o dato a supporto che ne dimostrasse la veridicità.

Nel 2012 si era diffusa sul web la notizia infondata secondo cui Haarp avesse a che fare con l’uragano Sandy che colpì gli Stati Uniti nell’ottobre dello stesso anno. E ancora: nel 2016, l’allora ministro dell’ambiente indiano Anil Madhav Dave aveva dichiarato che secondo lui Haarp era responsabile del riscaldamento globale.

Nel tempo sono anche state diffuse sui social notizie infondate che riportavano l’esistenza di altri siti Haarp al di fuori degli Stati Uniti. Informazione priva di fondamento, dal momento che l’unico sito Haarp si trova in Alaska.

Questa tecnologia non può intervenire sul clima
Nonostante la sua popolarità tra i cospirazionisti, il programma Haarp non può intervenire sul clima e non può modificare in alcun modo gli eventi climatici.

Come spiegato sul sito dell’università dell’Alaska a Fairbanks, i trasmettitori presenti nella stazione Haarp inviano onde radio nella ionosfera e, poiché questo strato di atmosfera è per natura molto turbolento a causa dell’azione del Sole, gli effetti indotti artificialmente vengono rapidamente dispersi. A seconda della porzione di ionosfera considerata, l’impatto provocato dai trasmettitori non è più rilevabile dopo un tempo che va da meno di un secondo a dieci minuti.

Il professor Fred Menk, esperto di ionosfera e magnetosfera terrestre dell’Università di Newcastle in Australia, ha spiegato ai colleghi di Aap che le trasmissioni inviate dalla stazione Haarp riguardano la ionosfera che si trova al di sopra dei 100 chilometri di altitudine, mentre il meteo è guidato da effetti geofisici che avvengono «nell’atmosfera neutra molto più vicina al suolo», cioè in quella parte di atmosfera che si trova nei pressi della Terra rispetto alla ionosfera. Gli eventi climatici, infatti, sono determinati dalla troposfera, cioè lo strato più basso dell’atmosfera terrestre.

Robert McCoy, direttore del Geophysical Institute presso l’università dell’Alaska a Fairbanks, nel 2018 ha spiegato alla testata U.S. News che Haarp non è un’arma e non potrebbe esserlo perché gli strati di atmosfera che precedono la ionosfera non assorbono questo tipo di onde. Le onde emesse dalle antenne radio della stazione di ricerca hanno un effetto solamente sulla ionosfera e non sugli altri strati atmosferici. McCoy ha aggiunto che «se lo ingrandissimo [il sito di ricerca Haarp, ndr] di dieci volte e ci provassimo, non potremmo ancora influenzare il meteo».

Per cercare di contrastare queste teorie complotto l’università dell’Alaska organizza eventi annuali in cui è possibile visitare la struttura. Grazie a questi eventi è possibile osservare come funziona la stazione, quali sono i ruoli degli esperti e come operano nella sala di controllo e nella centrale elettrica. Così facendo, gli ospiti possono chiarire i propri dubbi sul ruolo di Haarp.

In conclusione
La stazione di ricerca Haarp in Alaska è alla base di molte teorie del complotto prive di fondamento che circolano online da molti anni, rilanciate anche da vari esponenti pubblici. Come hanno spiegato diversi esperti, Haarp non ha alcun ruolo né nel cambiamento climatico, né nella generazione di eventi climatici estremi come terremoti o uragani.

Si tratta invece di un centro di ricerca volto a studiare le proprietà e il comportamento della ionosfera e capire come questa possa influenzare alcuni sistemi di comunicazione.

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