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Tutte le volte che i Simpson (non) hanno previsto il futuro

Anche la famiglia più famosa della tv americana ha dovuto fare i conti con la disinformazione

17 agosto 2022
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Nel dicembre del 1989 il repubblicano George H.W. Bush si preparava a prestare giuramento come 41° presidente degli Stati Uniti, Billy Joel prendeva le difese della Generazione X con il singolo  “We didn’t start the fire” e Tim Burton sbancava il botteghino con la trasposizione cinematografica di Batman. Da quei giorni sono passati più di 32 anni e il mondo ha visto altri due giuramenti presidenziali di un Bush, tre album in studio del cantautore newyorkese e altrettanti reboot sul grande schermo del giustiziere mascherato. Molte cose sono cambiate da allora, ma almeno una è rimasta nel tempo fedele a sé stessa: I Simpson.

La serie tv creata da Matt Groening ha attraversato indenne tre decenni di stravolgimenti, raccontando la società americana attraverso la lente deformante della satira e intrattenendo generazioni di telespettatori molto diverse tra loro.

A un certo punto della sua storia, tuttavia, la famiglia Simpson si è trovata coinvolta in uno strano fenomeno mediatico, che attribuiva alla serie tv poteri divinatori a causa di alcune coincidenze occorse nelle oltre 700 puntate andate in onda. Un caso da manuale di come la disinformazione possa nascere dalla sovrainterpretazione di particolari reali e autoalimentarsi fino a diventare una vera e propria teoria del complotto.

Le origini del fenomeno

A parlare per la prima volta di una «previsione» dei Simpson avveratasi nella vita reale era stato nel 2013 il sito web americano BuzzFeed, noto per le sue liste dedicate ad argomenti di cultura popolare. La lista originale aveva un carattere leggero e comprendeva ventuno coincidenze elencate con tono ironico, tra le quali figuravano Homer Simpson che cavalca una palla da demolizione nove anni prima di Miley Cyrus (che lo avrebbe fatto solo nel 2013 con il video di “Wrecking Ball”), l’invenzione di cuffie a forma di hamburger e il furto di un albero di limoni a Houston, in Texas.

L’articolo riscosse al tempo un discreto successo, ma restò un caso isolato fino al 2016, quando si verificò quella che è a tutti gli effetti una coincidenza, ma non poi così notevole come fu al tempo raccontata.

Nel 17° episodio dell’undicesima stagione, trasmesso originariamente negli Stati Uniti il 19 marzo 2000 e intitolato “Bart al futuro”, gli sceneggiatori avevano provato a immaginare un ipotetico futuro della famiglia Simpson ambientato nel 2030, nel quale la primogenita Lisa sarebbe diventata, nelle sue stesse parole, «il primo presidente degli Stati Uniti donna a tutti gli effetti». All’interno dell’episodio, Lisa doveva fronteggiare una pesante crisi economica dovuta a «una riduzione del budget ereditata dal presidente Trump».

L’episodio del 2000 in cui la presidente Lisa parla della riduzione di budget ereditata da Trump

I Simpson avevano insomma immaginato una presidenza Trump entro l’anno 2030 – poi effettivamente diventata realtà nel 2016 – coincidenza che attirò al tempo l’attenzione di numerosi media come il Washington Post, TIME e la Cnn. Lungi dall’essere una previsione, il riferimento a Trump risalente al 2000 era in realtà satira sull’attualità, dal momento che proprio in quel periodo il magnate immobiliare aveva annunciato la sua candidatura come indipendente alle presidenziali del 2000, corsa abbandonata a distanza di pochi mesi. Come spiegò nel 2016 il capo sceneggiatore della puntata Dan Greaney all’Hollywood Reporter, l’elezione di Trump al tempo «sembrava semplicemente l’ultima tappa logica prima di toccare il fondo. Era lanciato perché era coerente con la visione di un’America impazzita».

Nonostante il riferimento del 2000 alla presidenza Trump avesse una spiegazione perfettamente logica e razionale, la coincidenza generò comunque numerosi post sui social e articoli dedicati alle presunte “previsioni”, che in molti casi rafforzavano la propria tesi utilizzando due fermo immagine di una puntata del cartone che ritraeva l’allora neopresidente degli Stati Uniti con gli stessi abiti e nella stessa posa di alcune foto scattate durante la campagna elettorale del 2016. Anche in questo caso non si trattava di una previsione, ma di immagini tratte dal corto animato dei Simpson “Trumptastic Voyage”, realizzato nel 2015 e contenente molti riferimenti alla vera campagna elettorale di Trump.

Il corto del 2015 contenente una reale parodia di Trump durante la campagna elettorale

Tali fotogrammi sono stati collegati in modo fuorviante all’episodio del 2000, contribuendo a diffondere disinformazione e alimentando la teoria del complotto.

Episodi fuori contesto

L’episodio riguardante Donald Trump ha spinto molti utenti a cercare altre «previsioni» contenute nella produzione televisiva de I Simpson, con il risultato di forzare alcuni riferimenti realmente esistenti e di presentarli fuori dal loro contesto originale.

Tra questi ricordiamo il frame in cui Donald Trump toccava una sfera luminosa insieme al principe saudita Mohammad bin Salman Al Sa’ud e al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che secondo alcuni utenti di Internet sarebbe andato in onda nel 2002, ben quindici anni prima rispetto al momento in cui l’evento si è verificato nella vita reale. La scena era in realtà stata disegnata e pubblicata dopo il viaggio di Trump in Arabia Saudita del maggio 2017.

Allo stesso modo, nel corso degli anni I Simpson sono stati “accusati” di aver predetto l’uccisione di George Floyd durante un arresto operato dalla polizia (si trattava in realtà di un prodotto artistico non collegato alla serie e pubblicato su Instagram cinque giorni dopo i fatti), l’epidemia di ebola (le immagini erano in quel caso reali e risalenti al 1997, ma il virus è noto dal 1976) e l’esplosione di Beirut del 2020 dovuta alla detonazione di una notevole quantità di nitrato d’ammonio (che nella serie animata era invece un’esplosione nucleare avvenuta a Springfield, città immaginaria dove vivono i protagonisti).

Più recentemente I Simpson sono stati utilizzati per fare disinformazione anche riguardo l’epidemia di vaiolo delle scimmie e le proteste dei camionisti canadesi contro l’obbligo vaccinale del gennaio 2022: in entrambi i casi, i contenuti di disinformazione accostavano spezzoni di episodi diversi e scene non collegate tra loro.

Le immagini manipolate

Una produzione longeva come quella de I Simpson (circa 240 ore di intrattenimento alla data del 28 luglio 2022) contiene inevitabilmente molti riferimenti alla vita reale, che hanno fornito materiale in abbondanza ai fautori della teoria secondo cui I Simpson sarebbero in grado di predire il futuro. È ciò che in gergo viene definita la fallacia del cecchino texano, ovvero l’errore logico che commettiamo quando cerchiamo a tutti i costi un pattern all’interno dei dati a nostra disposizione, ignorando le pur evidenti differenze.

Esistono dei casi di disinformazione, tuttavia, per i quali è impossibile dare per scontata la buona fede e sono quelli che contengono evidenti manipolazioni grafiche. Parliamo di immagini modificate attraverso software di fotoritocco, come quella che vedeva la cattedrale parigina di Notre Dame data alle fiamme ne I Simpson anni prima dell’incendio che rischiò di distruggerla nel 2019, o come il fotogramma del 1993 alterato digitalmente nel quale il reporter della serie Kent Brockman annunciava l’arrivo a Springfield del coronavirus (nella puntata in realtà si parlava di un inesistente virus proveniente dal Giappone e chiamato “Osaka Flu”).

Con la stessa tecnica è stato possibile ricreare anche l’assalto al Campidoglio da parte del vichingo Jacob Anthony Chansley – in realtà mai comparso nella serie animata –, il futuro funerale di Donald Trump e l’utilizzo della bomba atomica nel conflitto tra Russia e Ucraina, un contenuto che metteva insieme addirittura quattro diversi fotogrammi tratti da I Simpson per dare l’idea di una previsione estremamente precisa. Con l’ausilio della tecnologia, insomma, il solo limite è la fantasia e la narrazione de “I Simpson che prevedono il futuro” può potenzialmente sopravvivere alla fine della stessa serie animata.

In conclusione
In oltre 32 anni di trasmissione, I Simpson hanno trattato numerosi temi di attualità con sguardo satirico, ma all’inizio degli anni Dieci del Duemila anche la famiglia più famosa della tv americana ha dovuto fare i conti con la disinformazione. Tutto è iniziato nel 2016 con l’elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump, che per una fortuita coincidenza gli sceneggiatori della serie avevano già immaginato nel 2000. È nata così una teoria del complotto secondo la quale I Simpson sarebbero in grado di prevedere il futuro.

In realtà quell’episodio del 2000 scherzava su un’altra candidatura di Trump, quella da indipendente annunciata nel 1999 e conclusasi in un nulla di fatto nel giro di pochi mesi. La coincidenza ha comunque scatenato la fantasia degli utenti di internet, che hanno iniziato a cercare altre possibili “previsioni” poi “verificatesi” nella realtà.

In realtà, si tratta perlopiù di fotogrammi decontestualizzati e di contenuti amatoriali scambiati per spezzoni della serie, ma in alcuni casi sono state diffuse delle vere e proprie scene alterate digitalmente. Tra le cose che I Simpson non hanno mai previsto troviamo: l’ebola, la pandemia di coronavirus, l’incendio della cattedrale di Notre Dame, l’uccisione di George Floyd e la guerra in Ucraina.

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