Il 6 giugno 2023 su Facebook è stata pubblicata una foto di un uomo che partecipa a una sfilata in strada. L’uomo ha un polsino con i colori della bandiera arcobaleno del Pride e indossa una maglietta bianca con la scritta «Trans kids are sexy» (in italiano, «I bambini trans sono sexy») sotto al volto stilizzato di una persone ritratta con i colori della bandiera tansgender. 

L’immagine è accompagnata da un commento, scritto da chi pubblicato il post su Facebook, che recita: «“I bambini trans sono sexy”. Vogliamo davvero arrivare a questo punto?». Secondo l’autore del post oggetto di analisi, la scritta sulla maglietta sessualizza i bambini transgender.  

L’immagine oggetto di verifica è modificata e veicola una notizia falsa. 

Nella foto originale – pubblicata da un sito statunitense nel novembre 2021 – l’uomo che sfila indossa una semplice maglietta bianca, senza scritte o immagini. Nella didascalia della foto non modificata si legge che la scena mostra alcuni partecipanti alla Palm Springs Pride Parade, evento organizzato per celebrare l’uguaglianza e l’autodeterminazione della comunità Lgbt+ che si svolge ogni anno a novembre nel centro di Palm Springs, in California. Non è vero dunque che il partecipante all’evento del Pride ripreso in foto indossa una maglietta con la scritta «Trans kids are sexy». 

Precisiamo che giugno è il mese del Pride. In questo periodo ogni anno in tutto il mondo vengono organizzati eventi per commemorare anni di lotta per i diritti civili e promuovere l’accettazione sociale e l’auto-accettazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, asessuali, non-binarie e queer. Su Facta.news ci siamo occupati in diverse occasioni della disinformazione contro la comunità Lgbt+ e abbiamo dedicato a questo tema l’episodio 61 di Veramente, il nostro podcast.

Infine, una maglietta con la scritta «Trans kids are sexy» è presente su alcuni store online. Si tratta nel caso specifico di negozi online che vendono capi di abbigliamento con grafiche e scritte di qualsiasi tipo. Ad esempio, vengono vendute magliette anche con scritte a sostegno di teorie del complotto alimentate dall’estrema destra statunitense. Uno di questi siti specifica inoltre nelle sezione dedicata alle proprie info che il 75 per cento dei disegni riprodotti nei capi di abbigliamento venduti proviene dai propri creator, mentre il 25 per cento dai clienti che possono inviare le proprie grafiche per vederle realizzate su magliette o felpe. Questi siti commerciali non risultano essere collegati a organizzazioni legate alla comunità Lgbt+. La redazione di Facta.news non è in grado di verificare la sicurezza e l’attendibilità di tali store online.