Il 22 febbraio 2024 è stato pubblicato su Facebook un video che mostra una grande nave affondare e colare completamente a picco. Il filmato è accompagnato da un testo, scritto dall’autore del post, in cui si afferma che la scena mostrerebbe «la nave britannica Rubymar colata a picco dopo l’attacco degli Houthi». Lo stesso contenuto è stato diffuso su TikTok.

Il riferimento è all’attacco missilistico verificatosi il 18 febbraio 2024 da parte degli Houthi, gruppo miliziani yemeniti, contro la Rubymar, una nave cargo britannica in transito nel Mar Rosso. Da diversi mesi gli Houthi stanno effettuando degli attacchi contro navi commerciali in transito nel mar Rosso. Il gruppo miliziano yemenita ha dichiarato di voler prendere di mira le imbarcazioni in qualche modo associate a Israele, a seguito dei bombardamenti israeliani contro Hamas e la striscia di Gaza, iniziati dopo l’attacco del 7 ottobre 2023 del gruppo estremista palestinese contro Israele. In risposta a questi attacchi, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno bombardato diversi obiettivi legati agli Houthi.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Il video in questione non mostra la Rubymar che affonda dopo un attacco degli Houthi. Le immagini ritraggono invece la nave turca MV Atlantik Confidence affondata nel 2013 al largo delle coste dell’Oman dopo un incendio nella sala macchine.

Il 23 febbraio 2024 i giornalisti di BBC Verifiy hanno inoltre verificato, in base a diverse immagini, che la Rubymar è stata danneggiata dall’attacco degli Houthi, facendola inclinare da un lato, ma non è affondata. L’equipaggio ha inoltre abbandonato la nave. Infine, il 24 febbraio, il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha comunicato in base a immagini satellitari che l’attacco del gruppo yemenita alla nave britannica ha provocato la fuoriuscita di una grande quantità di petrolio dalla nave.

Su Facta ci siamo già occupati di video falsamente attribuiti agli attacchi degli Houthi. Inoltre, abbiamo pubblicato un approfondimento sulla disinformazione riguardo la situazione nel Mar Rosso.