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Questo articolo non dimostra che i vaccini anti Covid-19 causano la sindrome VEXAS

Questo articolo non dimostra che i vaccini anti Covid-19 causano la sindrome VEXAS

5 febbraio 2024
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Il 21 gennaio 2024 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare il contenuto di un post pubblicato lo stesso giorno sul sito web Voci della Strada e diffuso anche attraverso un canale Telegram collegato al sito. Il post è intitolato “MALATTIA DERIVATA: Completamente vaccinato per COVID che manifesta una nuova malattia chiamata sindrome VEXAS” ed è la traduzione di un contenuto in lingua inglese apparso il 18 gennaio sul sito NaturalNews. A sua volta, questo sito cita e riprende un articolo pubblicato sul quotidiano internazionale The Epoch Times, che afferma che «secondo quanto riferito, ad alcune persone vaccinate e infette da COVID-19 è stato diagnosticato un nuovo tipo di malattia chiamata sindrome VEXAS».

Sia il post su NaturalNews che la sua traduzione su Voci della Strada riportano un titolo che fa riferimento solo a persone vaccinate, lasciando intendere che ci sia una correlazione causale provata tra la sindrome VEXAS e i vaccini anti Covid-19. Per questo motivo si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto, è necessario fornire alcune informazioni di contesto riguardo ai siti da cui è stata ripresa la notizia sul sito Voci della Strada.

Come dimostrato da un rapporto del 2020 dell’Institute for Strategic Dialogue (ISD), NaturalNews è un sito che diffonde teorie cospirative e disinformazione su diversi temi, come il cambiamento climatico, i vaccini, le medicine alternative e la teoria del complotto delle scie chimiche. Riguardo a The Epoch Times, si tratta di un quotidiano fondato nel 2000 negli Stati Uniti da alcuni aderenti alla disciplina spirituale del Falun Gong. Pubblicato inizialmente solo in lingua cinese, è stato in seguito tradotto in molte lingue – compreso l’italiano – e diffuso a livello internazionale. The Epoch Times ha pubblicato, tra l’altro, diversi articoli privi di fondamento o fuorvianti sui vaccini anti Covid-19 e contenuti che supportano la teoria cospirativa QAnon. Su Facta ci siamo già occupati di notizie false o fuorvianti diffuse da NaturalNews e The Epoch Times.

Chiariti questi aspetti, passiamo a esaminare la tesi veicolata dal post oggetto di analisi.

La sindrome VEXAS è una malattia descritta per la prima volta in un articolo pubblicato nel 2020 sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine ed è stata trovata in 25 pazienti maschi con un’età media di 64 anni. Si tratta di una grave e rara patologia autoinfiammatoria, che si manifesta con diversi sintomi ematologici e reumatologici. Il nome della malattia è un acronimo derivato dalle parole che identificano i suoi tratti caratteristici. Per esempio, la lettera A sta per “autoinfiammazione”, la E si riferisce all’enzima E1, che si trova sul gene UBA1, che, come si è scoperto, è mutato nelle persone affette dalla malattia.

Nella letteratura scientifica sono presenti solo due pubblicazioni che presentano l’ipotesi di un legame tra la sindrome VEXAS e il vaccino a mRNA anti Covid-19. Una di queste è quella citata nel post oggetto di analisi. Si tratta di un articolo pubblicato nel 2023 su Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology, che riporta il caso di un uomo di 76 anni, affetto da diabete mellito, ipertensione e alterazione dei lipidi nel sangue, che aveva ricevuto il vaccino a mRNA di Pfizer/BioNtech. Tre giorni dopo la somministrazione del vaccino, l’uomo ha sviluppato sintomi caratteristici della sindrome VEXAS. Gli autori dell’articolo concludono che la rarità della sindrome e il breve intervallo di tempo tra vaccinazione e insorgenza dei sintomi suggeriscono che il vaccino possa aver funzionato da innesco dalla malattia.

La seconda pubblicazione è apparsa nel 2022 su Cureus, una rivista di medicina generale che ha attirato critiche per il processo di revisione paritaria particolarmente rapido. L’articolo riporta il caso di un uomo di 56 anni, affetto da artrite e altre condizioni, che ha sviluppato sintomi della sindrome VEXAS dopo aver ricevuto una dose booster del vaccino anti Covid-19 di Moderna.

Nella letteratura scientifica è presente anche un articolo, pubblicato nel 2022 sulla rivista Clinical Immunology, che ipotizza un possibile legame tra la sindrome VEXAS e l’infezione da SARS-CoV-2, il virus responsabile della Covid-19. Secondo gli autori, la Covid-19 potrebbe innescare la sindrome in pazienti portatori della mutazione del gene UBA1, coinvolto nella patologia, da sola o in associazione con la mutazione di un altro gene. «Il paziente non presentava un insieme di sintomi autoinfiammatori prima dell’infezione da Covid-19, cosa che suggerisce un possibile collegamento tra l’infezione e la sindrome VEXAS», scrivono gli autori. La patologia sarebbe dunque insorta in seguito alla risposta immunitaria all’infezione.

Un altro caso descritto in letteratura, pubblicato sulla rivista Rheumatology Advances in practice, è quello di uomo di 75 anni, con sindrome VEXAS già diagnosticata, che ha sviluppato tromboembolismo venoso in seguito a infezione da SARS-CoV-2. Come osservano gli autori, questo caso «sottolinea le potenziali conseguenze dell’infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti VEXAS. L’esordio della sindrome VEXAS è stato descritto dopo l’infezione da SARS-CoV-2». L’infezione, dunque, potrebbe contribuire all’insorgenza o all’esacerbazione della malattia.

Va precisato che il possibile legame tra Covid-19 e malattie autoimmuni e autoinfammatorie è stato ipotizzato anche riguardo ad altre patologie, oltre alla VEXAS. Una ricerca realizzata in Corea del Sud ha concluso che l’infezione da virus SARS-CoV-2 è associata a un rischio significativamente più elevato di sviluppare alcune malattie autoinfiammatorie del tessuto connettivo e autoimmuni e che nelle persone vaccinate questo rischio si abbassa.

Nel 2021 la Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) aveva pubblicato un documento sulla vaccinazione anti Covid-19 in pazienti con malattie autoimmuni e autoinfiammatorie. Secondo gli esperti la somministrazione dei vaccini è consigliata anche per queste persone seguendo alcune indicazioni.

In conclusione, si può affermare che le evidenze ad oggi disponibili non dimostrano un chiaro e provato legame causale tra i vaccini anti Covid-19 e la sindrome VEXAS. Si tratta di una patologia nuova, ancora oggetto di studio, che potrebbe peraltro essere più comune di quanto sospettato inizialmente. In letteratura, ad oggi, sono stati descritti due soli casi in tutto il mondo che ipotizzano un ruolo dei vaccini contro la Covid-19 nell’insorgenza di questa sindrome, che secondo altri autori potrebbe invece essere scatenata o esacerbata dalla stessa infezione da virus SARS-CoV-2.

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