Massacro di Bucha: il debunking della propaganda russa - Facta
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Massacro di Bucha: il debunking della propaganda russa

Avvisiamo i nostri lettori che questo articolo contiene contenuti sensibili che riguardano violenza e corpi senza vita

Il 4 aprile 2022 la redazione di Facta ha ricevuto numerose segnalazioni che chiedevano di verificare l’autenticità dei filmati giunti dalla cittadina ucraina di Bucha, nella periferia nord-ovest di Kiev, che testimonierebbero il massacro di civili compiuto dall’esercito russo durante le cinque settimane di occupazione. 

Le testimonianze foto e video che arrivano da Bucha – attualmente sotto il controllo delle forze ucraine – mostrano decine di corpi senza vita lasciati tra le strade della città. Alcuni di questi riportano i segni di esecuzioni sommarie, con mani legate dietro la schiena e fori di proiettili in entrata e in uscita. 

Le drammatiche immagini giunte dal fronte hanno spinto le autorità ucraine e diversi analisti a parlare di «crimini di guerra». La veridicità delle immagini è stata ben presto messa in dubbio da alcuni account social ufficiali russi, che – come già accaduto con l’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol – hanno imbastito una vera e propria campagna di disinformazione per negare il massacro di civili sfruttando teorie del complotto circolate sul web.

Al centro della campagna ci sono principalmente due filmati che, secondo la propaganda del Cremlino, sarebbero la prova di una messa in scena organizzata dall’Ucraina per mettere in cattiva luce le forze di occupazione russe. Si tratta di notizie infondate, riportate anche da alcuni account social in lingua italiana. Andiamo con ordine e vediamo che cosa è successo.

Il massacro di Bucha

Come anticipato, Bucha è un comune di 37 mila abitanti che si trova nel distretto di Kiev. A causa della sua posizione strategica a breve distanza della capitale è divenuta il centro di numerosi scontri tra l’esercito russo e quello ucraino. La cittadina era stata invasa da formazioni di terra russe già a partire dal 27 febbraio 2022 ed è stata completamente occupata il 12 marzo successivo.

La controffensiva ucraina aveva tentato di riprendere Bucha già nei giorni successivi, il 16 marzo, ma la riconquista è arrivata solo il 31 marzo, in seguito alla decisione russa di ridurre drasticamente le attività militari nei pressi di Kiev. Il ritiro delle forze armate russe ha coinciso con l’ingresso in città dei giornalisti – in particolare di Bbc e Associated Press – che hanno potuto testimoniare l’orrore e la scia di devastazione lasciata dagli invasori. 

Le informazioni su quanto avvenuto a Bucha sono ancora parziali, ma i filmati registrati sul posto ritraggono decine di cadaveri in abiti civili, mentre il sindaco della città Anatoly Fedoruk ha parlato di almeno 280 persone seppellite dall’esercito russo in fosse comuni. 

La versione russa

La versione russa racconta un’altra storia. Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, la ricostruzione ucraina degli eventi non corrisponderebbe alla reale cronologia dei fatti, ragion per cui ha categoricamente respinto le accuse che parlano di una strage di civili. Durante una conferenza stampa tenuta il 4 aprile, Peskov ha inoltre spiegato che «esperti russi del ministero della Difesa hanno identificato segni di video falsi».

Tali conclusioni ricalcano i risultati di un presunto articolo di debunking pubblicato il 3 aprile 2022 da War on Fakes, sito web e canale Telegram russo nato il 1 marzo 2022 e che si presenta come un’organizzazione di «fact-checking». Secondo War on Fakes, i video dei corpi senza vita registrati a Bucha sarebbero in realtà parte di una «campagna mediatica pianificata» da «diverse pubblicazioni straniere contemporaneamente». Le prove a supporto di questa tesi consisterebbero nei presunti movimenti dei cadaveri inquadrati e nelle tempistiche della pubblicazione, dal momento che dal ritiro russo alle prime testimonianze filmate sarebbero trascorsi 4 giorni.

Già in passato War on Fakes si era reso protagonista di articoli di disinformazione tesi a corroborare le azioni del governo russo (come nel caso del già citato bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol) ed era stato rilanciato come strumento di propaganda da alcuni account social di ambasciate russe nel mondo (ad esempio qui, qui e qui).

Come abbiamo raccontato in una puntata del nostro podcast e in un articolo pubblicato all’interno del progetto europeo di contrasto alla disinformazione Edmo, War on Fakes non può essere considerato un affidabile sito di fact-checking o debunking, poiché parte delle informazioni veicolate rilanciano ideologia e strategia comunicativa del governo russo piuttosto che verificarne i contenuti, compito delle reali organizzazioni di fact-checking e debunking. Viene insomma meno quell’impegno di imparzialità e oggettività che i fact-checker sono invece tenuti a rispettare.  

Fatta chiarezza su ciò di cui stiamo parlando e sulle rispettive ricostruzioni, passiamo alla verifica dei contenuti.

Il presunto movimento del braccio

Le riprese al centro delle polemiche provengono da un servizio pubblicato il 2 aprile 2022 dall’account Youtube del canale televisivo ucraino Espreso.Tv. Le immagini trasmesse da Espreso.Tv sono state originariamente pubblicate su Facebook il 2 aprile 2022 da Ilya Novikov, avvocato russo di origini ucraine noto per aver difeso numerosi prigionieri politici del Cremlino. Nel condividere il video, Novikov affermava che si trattava di «materiale esclusivo» arrivato da Bucha.

Un segmento del filmato è registrato dall’interno di un’automobile in movimento e mostra alcuni cadaveri posti ai lati della strada. Il filmato dura in tutto pochi secondi e per gli account ufficiali russi sarebbe la prova regina della messa in scena di Bucha, dal momento che uno dei corpi (quello in basso a destra al minuto 0:01 di questo video) sembrerebbe muovere la mano o, più in generale, il braccio. 

Si tratta di un’informazione falsa. Quello che sembra un movimento non è altro che un effetto ottico. 

Come ha fatto notare su Twitter l’account di Aurora Intel – team che si occupa di approfondire e analizzare contenuti, i dati e le notizie provenienti da fonti pubblicamente consultabili – rallentando il filmato e invertendo i suoi colori (così da aumentarne il contrasto) appare evidente che il presunto movimento sia in realtà dovuto a una temporanea distorsione dell’immagine generata da una goccia d’acqua presente sul finestrino dell’auto.

Della stessa opinione anche la ricostruzione pubblicata dai colleghi di Open che, con l’ausilio di due fermo immagine, hanno dimostrato come la goccia fosse presente sul vetro già prima della comparsa del cadavere e che sia questo dettaglio a generare il presunto movimento del corpo senza vita. 

L’autenticità delle immagini è infine confermata anche da una foto scattata dal fotografo Sergei Supinsky il giorno successivo e che mostra il cadavere della stessa persona, nella stessa posizione del video.

L’immagine nello specchietto destro dell’auto

Un altro caso di disinformazione che ha come origine il video di Novikov (e la ripresa YouTube di Espreso.TV) riguarda l’immagine riflessa nello specchietto retrovisore laterale dell’auto, che sembra mostrare un movimento del cadavere. Il filmato è accompagnato da un commento, scritto da chi ha condiviso il contenuto su Facebook, in cui si sostiene che dimostrerebbe che la scena ripresa lungo le strade di Bucha è in realtà una messa in scena dell’esercito ucraino, perché la persona a terra «non appena passa» l’auto «si alza in piedi». 

Si tratta, anche in questo caso, di una notizia falsa. 

Il filmato originale (quello condiviso da Novikov) ha una durata di 1:08 minuti e una qualità video notevolmente migliore rispetto a quello condiviso dal post oggetto di verifica. La scena che mostra lo specchietto retrovisore e il corpo a terra riflesso al suo interno compare al minuto 0:46 e in questa versione ad alta qualità è evidente che il corpo sulla strada non si muove. 

Il 3 aprile Shayan Sardarizadeh, giornalista investigativo della Bbc specializzato nel contrasto della disinformazione online ha dimostrato su Twitter – riproducendo a rallentatore la parte del video oggetto di analisi – come l’apparente movimento del corpo a terra sia in realtà frutto della distorsione prodotta dallo specchietto retrovisore dell’auto.

Ulteriore conferma che il corpo ripreso nel video non si sia mosso arriva da una fotografia scattata ancora una volta dal fotografo Sergei Supinsky il 3 aprile 2022, cioè il giorno dopo la pubblicazione del video di Novikov. Come si può verificare qui, la persona deceduta mostrata nel filmato è la stessa ed è nella stessa identica posizione.

In conclusione

La disinformazione sul conflitto russo-ucraino continua a diffondersi trovando nella propaganda un solido alleato. Come già accaduto in occasione dell’attacco all’ospedale di Mariupol, anche con il massacro di Bucha il Cremlino riporta una versione dei fatti diversa rispetto a quanto è possibile ricostruire esaminando immagini e testimonianze. 

Le immagini che abbiamo verificato in questo articolo dimostrano la reale presenza di vittime e non vi è alcuna prova che si tratti di contenuti manipolati per veicolare disinformazione. Né l’immagine del braccio (o mano) in movimento né quella del cadavere intravisto dallo specchietto retrovisore destro testimoniano una messinscena: si tratta di errori interpretativi dovuti ad effetti ottici. Nel primo caso una goccia d’acqua presente sul vetro dell’auto distorce la percezione dell’immagine, nel secondo caso l’inclinazione dello specchietto retrovisore deforma il corpo.

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Comments (2)

  • Iacopo

    Complimenti per l’articolo e il lavoro di fact checking. Dati i due paragrafi dedicati alle immagini, avrei però gradito anche una rapida trattazione che giustifichi il discrimine di ben 4 giorni tra la ritirata russa e la diffusione delle immagini. Il sindaco della città ha pubblicato in effetti un video trionfante senza menzionare il massacro, così il deputato Belenjuk. 4 giorni di indifferenza a un’arma mediatica così potente contro i Russi, quale è un tale massacro?

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