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Cronache (false) del ghiaccio e del fuoco: le narrazioni della disinformazione sulle auto elettriche

Le tecniche utilizzate per rappresentare in maniera ingannevole i veicoli elettrici come inaffidabili e pericolosi

2 febbraio 2024
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di Enzo Panizio e Tommaso Canetta

Un’analisi di Edmo. Organizzazioni che hanno contribuito: Pagella Politica/Facta news; AFP; Correctiv; Demagog.cz; Demagog.pl; DPA; EFE Verifica; Knack; The Journal Fact-Check; TjekDet; Verificat.

A volte si dice che ghiaccino, altre che prendano fuoco o esplodano. Molte storie false sfruttano questi fenomeni opposti, mettendoli in relazione ai veicoli elettrici, con un unico obiettivo: diffondere sfiducia verso i mezzi di trasporto più sostenibili. Di recente, in vari Paesi europei, diverse storie false si sono focalizzate sul dipingere i veicoli elettrici (EV) come facilmente infiammabili e inclini ad esplodere ma, con l’arrivo delle basse temperature, questa falsa narrazione nell’ambito della disinformazione sul cambiamento climatico, ha trovato nuovi modi di rappresentarli come inaffidabili, pericolosi o inutili.

Narrazione falsa #1: le auto elettriche smettono di funzionare con le temperature gelide
La foto di un’autostrada paralizzata da dozzine di macchine ricoperte di neve e bloccate nella carreggiata, presentata come se mostrasse una strada tedesca «collassata» per colpa delle auto elettriche, è diventata virale a dicembre. Nei fatti, l’immagine è vecchia e fuori contesto, e mostra un’imponente tormenta avvenuta a Chicago nel 2011, in cui le auto rimasero bloccate a causa della rapida caduta della neve. Ciononostante, la foto è stata ricondivisa con descrizioni come «queste non sono scene da un film apocalittico, è la Germania di oggi in cui le auto elettriche sono rimaste senza carica per il freddo» o, ironicamente, «com’è intelligente avere le auto elettriche». Queste affermazioni sono circolate in vari paesi EU.

Un’altra storia falsa ha suggerito invece che un’intera flotta di nuovi bus elettrici ad Oslo, in Norvegia, fosse rimasta paralizzata dal freddo, bloccando l’intera città. In verità solo alcuni di questi mezzi hanno sofferto di ridotta autonomia e il problema è stato risolto modificando e ottimizzando turni e infrastrutture di ricarica.

Queste affermazioni infondate, anche se non totalmente nuove, sono emerse in particolar modo a dicembre 2023, facendo leva sulle condizioni climatiche invernali per rappresentare ingannevolmente le auto elettriche come pressoché inutili con le basse temperature. Si mette in discussione principalmente la durata e l’affidabilità delle batterie delle auto elettriche, affermando ad esempio che non durerebbero più di tre ore se il veicolo rimanesse bloccato nel traffico durante i periodi di gelo e basse temperature.

In verità, mentre è vero che temperature rigide possono influenzare le performance delle batterie delle macchine elettriche, la portata di queste conseguenze è estremamente esagerata dalle varie storie false. In casi come quello descritto, questo tipo di batterie potrebbero risultare meno efficienti del solito, portando il veicolo ad avere una minore percorrenza o, come successo recentemente, alcuni problemi di ricarica. La portata di queste criticità, però, varia da modello a modello e i problemi in genere non sono così gravi come quelli presentati nelle storie citate. Sostenere che le auto elettriche siano completamente inutilizzabili o che causino problemi così gravi se esposte a basse temperature è una rappresentazione errata dei limiti reali di questi mezzi di trasporto.

Narrazione falsa #2: le auto elettriche bruciano o esplodono più facilmente degli altri veicoli
Allo stesso tempo, una delle narrazioni più comuni sulle auto elettriche le rappresenta invece come particolarmente inclini a esplodere o prendere fuoco – e quindi come più pericolose – di quelle a motore a combustione interna. Le relative storie false spesso usano vecchi video e foto di vari incidenti che, pur non essendo correlati, vengono presentati come raffiguranti veicoli elettrici che hanno preso fuoco o che sono esplosi (anche più volte), arrivando a definire questi mezzi di trasporto come mortali «bombe su 4 ruote».

Nella stessa scia, altre affermazioni infondate descrivono le batterie delle auto elettriche come più infiammabili delle auto convenzionali e impossibili da spegnere nel caso vadano a fuoco, circostanza che porterebbe spesso a conseguenze anche più gravi. Per esempio, nei mesi scorsi sono stati falsamente attribuiti alle batterie delle auto elettriche un enorme incendio divampato su una nave cargo a largo delle coste olandesi alla fine di luglio e un altro incendio in un magazzino d’auto.

Il fatto che i veicoli elettrici prendano più facilmente fuoco o che esplodano rispetto alle auto a combustione interna è, però, una rappresentazione sbagliata. Anche se l’incendio di una batteria di trazione richiede più acqua e tempo per essere domato, questi eventi sono rari e, al contrario, la probabilità che una macchina elettrica vada a fuoco è generalmente minore rispetto a quella delle macchine a combustione.

Per queste ragioni, le notizie false menzionate in realtà esagerano i rischi dell’utilizzo delle auto elettriche e nella maggior parte dei casi queste storie sono completamente inventate. La tecnica più comune è quella di usare video e foto vecchie o decontestualizzate, spesso proprio immagini o filmati di incidenti riguardanti auto a combustione, che vengono però condivisi come se riguardassero veicoli elettrici. Come nel caso del video dell’esplosione mortale di un’auto alimentata da bombola del gas in Uzbekistan, ricondiviso in diverse lingue suggerendo che l’esplosione fosse stata causata da un’auto elettrica.

Altre false affermazioni sulle auto elettriche
Le affermazioni infondate per cui le soluzioni alla crisi climatica sarebbero pericolose o poco funzionali sono diventate sempre più comuni negli ultimi mesi, come evidenziato anche da una recente indagine di EDMO sulla disinformazione sulle turbine eoliche. Il consueto negazionismo climatico sta cambiando ed evolvendo in in una nuova forma, chiamata “New denial”, in cui le false storie sono passate dal negare la crisi climatica e il suo impatto a dipingere le contromisure climatiche come ipocrite, dannose o inutili. Per quanto riguarda i veicoli elettrici, ad esempio, è stato erroneamente suggerito che siano fondamentalmente oggetti usa e getta, perché le loro batterie non possono essere riciclate o perché farlo sarebbe troppo costoso. Questa narrazione è stata spinta con immagini e video fuori contesto di presunti “cimiteri” di veicoli elettrici, con descrizioni fuorvianti che le presentano questi contenuti come prova del fatto che i mezzi più eco sostenibili vengano abbandonati. Un’altra narrazione di disinformazione simile sostiene che grandi case di produzione di veicoli stiano ritirando dal mercato quelli elettrici o interrompendo la loro produzione perché troppo pericolosi o, più in generale, perché “non hanno senso”.

Inoltre, mentre si continua a sostenere falsamente che le emissioni delle automobili non contribuiscono al riscaldamento globale, i veicoli elettrici vengono accusati di essere più inquinanti dei motori a combustione interna, di dover percorrere una distanza equivalente a quattordici volte il giro del mondo per essere considerati meno inquinanti delle auto diesel e infine che le loro batterie vengono ricaricate utilizzando combustibili fossili, suggerendo così l’ipocrisia dietro il loro utilizzo e la loro inefficacia come contromisura alla crisi climatica.

In verità, sebbene i veicoli elettrici abbiano in effetti un impatto ambientale – la maggior parte delle emissioni sono prodotte nel processo di produzione e ricarica – gli attuali metodi di produzione e il loro utilizzo sono nel complesso già molto meno inquinanti rispetto ai motori a combustibili fossili, e la situazione potrebbe migliorare con un maggiore utilizzo di energia da fonti rinnovabili e attuando il processo di riciclo dei propri materiali. In ogni caso, per ottenere una mobilità più sostenibile, gli scienziati raccomandano di aumentare l’uso dei trasporti pubblici, della bicicletta o degli spostamenti a piedi, piuttosto che una sostituzione 1 a 1 delle auto convenzionali con quelle elettriche.

Infine, screditare i veicoli più sostenibili sembra essere l’aggancio per dipingere leggi e istituzioni volte a combattere il cambiamento climatico come irrazionali, antidemocratiche o animate dalla volontà di imporre misure assurde. Dopo che l’UE ha ratificato un accordo per vietare la vendita di motori a combustione interna nelle nuove auto entro il 2035, ad esempio, è circolata una storia falsa con una mappa secondo la quale solo l’UE e la California stavano attuando tali provvedimenti (mentre in realtà diversi altri paesi hanno annunciato leggi simili). E a luglio, dopo che la Commissione europea aveva proposto una modifica del testo sui “veicoli fuori uso” (ELV) per gestirne meglio la raccolta e il riciclaggio, diversi post sui social media hanno affermato che questa «nuova legge» avrebbe consentito all’Unione di «sequestrare» e «rottamare» le auto dei cittadini se i veicoli non avessero soddisfatto determinati criteri, diffondendo disinformazione tra il pubblico e sfiducia nelle istituzioni europee.

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