Ogni anno nel mese di dicembre, puntuale come lo shopping natalizio e i gruppi WhatsApp sull’organizzazione del Capodanno, un demone vecchio di 500 anni torna a infestare il dibattito pubblico italiano. Stiamo parlando del Krampus, una figura folkloristica della tradizione natalizia centro-europea e particolarmente popolare in Italia in alcune regioni del nord che, a causa della sua storia (e delle sue fattezze), è da tempo diventato uno dei bersagli preferiti della disinformazione.
Secondo qualcuno, sarebbe l’autore di numerosi omicidi nel corso degli anni Novanta, per altri un simbolo utilizzato dai trafficanti internazionali di bambini. Per la maggior parte delle persone, invece, il Krampus è semplicemente un elemento fondamentale delle festività natalizie, ma persino in quelle vesti il popolare demone non ha mancato di far parlare di sé.
Il fenomeno social del Krampus
Come abbiamo già avuto modo di constatare nel caso del “panico morale” suscitato dai medici della peste nel 2021, il genere true crime è tra i filoni d’intrattenimento più in voga su TikTok e i giovani frequentatori della piattaforma non sono affatto immuni dalla disinformazione.
Uno degli ultimi trend nati sul social network cinese riguarda proprio il Krampus, un essere demoniaco legato alla mitologia cristiana e parte integrante della tradizione natalizia in Slovenia, Svizzera, Croazia, Ungheria, Austria, Germania e nelle regioni italiane del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.
Secondo la leggenda, il Krampus (dal tedesco kramp, “artiglio”, o dal bavarese krampn, “putrefatto”, a seconda delle ricostruzioni) è un essere molto simile a un caprone in grado di camminare in posizione eretta, che durante i periodi di carestia era solito saccheggiare i villaggi montani. Per fermarlo, la popolazione locale chiese aiuto a San Nicola – vescovo cristiano da cui deriva la figura di Babbo Natale – che lo sconfisse a duello e lo soggiogò. Da quel momento il Krampus fu costretto a servire San Nicola e si aggirerebbe tuttora per le strade alla ricerca di bambini cattivi per conto di Babbo Natale.
Per questo motivo, ogni 5 dicembre (vigilia del giorno di San Nicola), nei luoghi che seguono questa tradizione si organizzano delle sfilate, durante le quali persone travestite con le fattezze del demone invadono le strade per celebrare l’usanza e spaventare i bambini armati di una frusta composta da ramoscelli.
Le sfilate del 2022 hanno scatenato l’interesse di TikTok, dove l’hashtag #Krampus ha superato le 900 milioni di visualizzazioni. Come, però, spesso avviene sul social cinese, i video più popolari sul tema sono dei racconti dell’orrore che riconducono l’origine del fenomeno a una serie di omicidi avvenuti negli anni Novanta o contenutiallarmistici che mettono in guardia dalla presenza del mostro.
Il rinato interesse dei più giovani nei confronti del Krampus ha avuto anche delle conseguenze piuttosto spiacevoli: lo scorso 7 dicembre a Levico Terme, in Trentino, i membri della compagnia Toatnroscht Tuifl Buchholz – che da dieci anni animano le sfilate tradizionali mascherati da Krampus – hanno raccontato di essere stati aggrediti da ragazzi tra 12 e i 16 anni, che li hanno colpiti con sassi e spintoni, costringendoli a sospendere la parata.
Un precedente celebre
Nonostante la viralità sui social network del demone natalizio sia un fenomeno recente, questa non è la prima volta che la maschera del Krampus fa parlare di sé. Il caso più celebre di disinformazione attorno alla tradizionale sfilata risale al 2019 e riguarda un video diffusosui social network e da media locali e nazionali come la testimonianza di una reazione violenta di persone travestite da Krampus a un tentativo di furto commesso da «immigrati».
La bufala aveva al tempo valicatoi confini nazionali, ma il filmato ritraeva in realtà lo svolgimento del “giorno dei Diavoli” (o Tuifltog), sfilata che nella tradizione di Vipiteno/Sterzing (Trentino-Alto Adige) mette di fronte gli aiutanti di San Nicolò (altro nome con cui è conosciuto San Nicola di Bari) e i Krampus, che si affrontano in una battaglia rituale.
Per motivi attinenti alla tradizione di San Nicola/San Nicolò, gli aiutanti del santo sfilano con il volto dipinto di nero e questo particolare aveva portato alcuni utenti e mezzi d’informazione a parlare di un’aggressione nei confronti di «immigrati».
Il Krampus e le accuse di satanismo
Tra le tante apparizioni del Krampus nel mondo della disinformazione, la più significativa resta comunque quella che associa la maschera al mondo del satanismo.
Come abbiamo raccontato su Facta nei giorni scorsi, sui social media circola l’immagine di presunte «tazzine di caffè» di Starbucks colorate di rosso e illustrate con i contorni di una creatura dalla barba e corna caprine accanto a un bambino che piange. Secondo gli utenti che hanno diffuso il contenuto, questo sarebbe un tentativo della catena americana di «normalizzare il satanismo». Come abbiamo spiegato, l’immagine ritraeva in realtà proprio un Krampus e non aveva alcun collegamento con Starbucks o con il mondo del satanismo.
In modo non dissimile, i teorici del complotto noto come QAnon hanno in più occasioni accusato l’ex responsabile della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta, di collezionare arte che ritrae «bambini che ululano e piangono, rinchiusi in gabbie, portati dai demoni». Il riferimento è a un’opera che raffigura il Krampus e che non sembra in alcun modo collegata a Podesta.
Sebbene le fattezze del personaggio della tradizione mitteleuropea ricordino molto da vicino quelle di Satana (e di molti altri demoni mitologici, spesso rappresentati con tratti caprini), le due figure non sono in alcun modo sovrapponibili e non esiste, ad oggi, alcuna informazione circa culti esoterici riguardanti il Krampus.
In conclusione
Il nuovo protagonista natalizio dei trend di TikTok è il Krampus, creatura mitologica della tradizione centro-europea che secondo la leggenda aiuterebbe San Nicola a individuare i bambini che non si sono comportati bene durante l’anno. Questi ha la forma di un caprone in grado di camminare in posizione eretta ed è finito al centro di numerosi racconti del terrore e video allarmistici diffusi sul social cinese.
Non è la prima volta che il demone diventa argomento di interesse per la disinformazione italiana. Già nel 2019 si era infatti diffusa la notizia di una presunta aggressione di persone vestite da Krampus ai danni di «immigrati». Si trattava in realtà di una manifestazione popolare di Vipiteno, che inscenava una battaglia rituale tra “aiutanti” di San Nicolò (con il volto dipinto di nero) e Krampus.
Il Krampus è stato infine più volte confuso con l’iconografia satanica, soprattutto all’interno della teoria del complotto priva di fondamento nota come QAnon. Ma le due figure mitologiche non sono sovrapponibili e non esiste un culto esoterico riferibile al Krampus.
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