Che cosa abbiamo fatto nel 2020
Il 2 aprile 2020 è nato Facta, un progetto dedicato alla verifica delle notizie e impegnato ogni giorno nella lotta alla disinformazione. Nascere nel pieno della pandemia da Covid-19 è stata una sfida impegnativa. Abbiamo provato a fare la differenza lavorando, in un momento di grande emergenza, a favore di un’informazione precisa, attenta, basata sui dati ufficiali e che tenesse sempre conto del parere degli esperti.
Al momento del lancio l’impegno della nostra redazione, sintetizzato nel nostro slogan «Scegli a chi non credere», era – ed è ancora oggi – quello di diventare uno strumento utile ai cittadini e di contribuire direttamente ad una migliore qualità dell’informazione. Cerchiamo di farlo ogni giorno e il supporto dei nostri lettori è stato sin da subito fondamentale: grazie alle loro segnalazioni scegliamo quali argomenti trattare e abbiamo la possibilità di provare a capire come la disinformazione circola nel nostro Paese.
Da aprile ad oggi abbiamo pubblicato centinaia di articoli, ci siamo confrontati con i nostri lettori, abbiamo aperto canali su diversi social network, abbiamo partecipato a progetti internazionali, registrato podcast e rilasciato interviste.
Sono passati più di 250 giorni da quando siamo online e insieme a voi lettori abbiamo deciso di dare un’occhiata al nostro recente passato per scoprire, guardando – come sempre facciamo – ai numeri, che cosa ha fatto Facta nel 2020.
Quante bufale abbiamo smascherato? Quali sono stati i principali temi che abbiamo trattato? In quanti ci avete scritto? Che cosa ci dicono gli articoli di Facta sulla disinformazione del 2020? Ecco qualche dato.
Quanti articoli abbiamo pubblicato (e quanti ne avete letti)
Quest’anno Facta ha pubblicato complessivamente più di 890 articoli. Di questi 83 sono Storie, i nostri approfondimenti dedicati a tutti quei temi per cui era necessario svolgere un particolare lavoro di indagine, ricostruzione degli eventi e coinvolgimento di esperti. Gli altri 807 articoli che abbiamo pubblicato appartengono invece alla macro-categoria delle Antibufale, i nostri brevi articoli di debunking.
Guardando ai nostri dati categoria per categoria, sappiamo che dal 2 aprile ad oggi Facta ha analizzato 399 notizie false e scritto 219 articoli di fact-checking dedicati a notizie, immagini o video estrapolati dal loro contesto originale. Sono state 79 le notizie che, segnalateci dai nostri lettori, si sono rivelate – per quanto a volte bizzarre – reali. 41 sono state invece le notizie vecchie, pubblicate senza che venisse precisato il periodo di riferimento e, per questo, potenziale strumento di disinformazione.
In 28 casi abbiamo scritto dell’utilizzo di immagini modificate per veicolare una notizia, 21 sono state le notizie satiriche considerate (erroneamente) vere e in 20 casi siamo intervenuti per chiarire delle notizie che risultavano – a causa di un titolo fuorviante o per insufficienza di particolari – imprecise.
Nel grafico che riportiamo qui sotto mostriamo, mese per mese, quante sono state le notizie di ciascuna categoria. Le false, come vedrete, da aprile a dicembre sono state ogni mese le più numerose.
Ma quali sono stati gli articoli più letti dai nostri lettori da settembre ad oggi?
Grande successo hanno avuto le nostre Storie, prima tra tutte quella dedicata alla dibattuta intervista a tema Covid-19 rilasciata da Giorgio Palù il 18 ottobre 2020. È l’articolo di Facta più letto degli ultimi tre mesi, con decine di migliaia di visualizzazioni.
Seguono il nostro approfondimento sul ruolo che gli asintomatici hanno nella diffusione della pandemia e la conferenza stampa ricca di informazioni false tenuta da Pasquale Bacco all’interno di una delle sale della Camera dei Deputati.
Passando alle Antibufale, la più letta degli ultimi mesi è la falsa bozza di un nuovo Dpcm risalente al 10 di ottobre e parte di un vero e proprio filone di disinformazione sul tema. Seguono un presunto messaggio (privo di fondamento scientifico e che non è stato emanato dalle autorità competenti) contenente delle raccomandazioni da seguire per prevenire il contagio da Covid-19 e un articolo di stampo complottista in cui si sosteneva che Bill Gates avesse finanziato la campagna elettorale di Joe Biden e che avesse dei legami diretti con la Pfizer, azienda che insieme alla BioNTech è la produttrice di uno dei vaccini contro la Covid-19.
Chiusa la parentesi dedicata agli articoli più letti, vediamo brevemente quali temi abbiamo trattato da aprile ad oggi.
I temi che abbiamo affrontato
Quando Facta è nato l’Organizzazione mondiale della sanità aveva già proclamato la pandemia e l’Italia stava vivendo un lockdown nazionale. L’emergenza sanitaria ha accompagnato tutta la nostra attività durante il 2020 e, per questo, la Covid-19 è stata il principale argomento di cui ci siamo occupati.
Abbiamo scritto più di 60 approfondimenti legati al nuovo coronavirus, alcuni prettamente scientifici (come, ad esempio, quello relativo alla velocità con cui vengono approvati i vaccini contro la Covid-19), altri dedicati a video diventati virali sui social network (abbiamo spiegato perché le posizioni del premio Nobel Montagnier erano pseudoscienza) e altri ancora a pericolose teorie del complotto. Abbiamo poi cercato di identificare e raccontare i casi in cui l’Italia è stata la patria della disinformazione a tema Covid-19, esportando le false informazioni all’estero.
Sono poi più di 550 le Antibufale legate alla pandemia e affrontano i temi più disparati. Dai presunti rimedi naturali contro la Covid-19, alla (falsa) pericolosità delle mascherine, fino alle preoccupazioni per i vaccini. Ci sono anche state diverse notizie vere: le foto degli operatori sanitari italiani stremati, l’utilizzo della mascherina in sala parto, l’appello per un cessate il fuoco mondiale durante la pandemia.
Ma non solo: abbiamo anche dato spazio ad altri temi, cercando di tenere il passo degli eventi. Abbiamo ad esempio scritto del complesso rapporto di Indro Montanelli con la verità quando a giugno 2020 l’eco delle proteste americane per l’uccisione di George Floyd è arrivata in Italia, portando alcuni attivisti di Rete Studenti Milano ad imbrattare la statua del celebre giornalista.
Abbiamo poi cercato di non perdere mai di vista quanto è accaduto quest’anno negli Stati Uniti in vista delle elezioni presidenziali di novembre: abbiamo scritto di quando Trump è sembrato suggerire di iniettarsi del disinfettante per proteggersi dalla Covid, di come le scelte di Twitter contro la disinformazione abbiano spesso fatto arrabbiare il presidente uscente e abbiamo raccolto le principali notizie false arrivate in Italia e legate alle elezioni presidenziali.
Tra i temi che abbiamo affrontato, non sono mancati neppure gli animali (anche loro, spesso vittime di casi di disinformazione). Abbiamo parlato di cani e di gatti, di visoni, di furetti, di cervi, di leoni e di elefanti. Si aggiungono alla lista anche tori, asini e la cinciarella (un volatile). Abbiamo anche scritto di sport.
Ma dove ci hanno portato tutti i nostri articoli?
Quali Paesi abbiamo raggiunto
La Covid-19 ha limitato e, in alcuni momenti, impedito gli spostamenti a cui non solo il nostro Paese ma il mondo intero era abituato. Il lockdown della scorsa primavera ha imposto agli italiani di vivere una situazione totalmente nuova, incidendo sulla quotidianità dei cittadini e costringendo a rimandare viaggi.
La seconda ondata pandemica e la suddivisione dell’Italia in regioni di colore diverso ha poi nuovamente stabilito delle regole volte a limitare quanto più possibile gli spostamenti non necessari, con la volontà di ridurre al minimo il rischio di contagio.
Se nel 2020 gli italiani sono stati spesso all’interno delle rispettive mura domestiche, le bufale che Facta ha smascherato hanno invece viaggiato parecchio: in questi mesi abbiamo scritto di casi di disinformazione nati in Italia e diffusi all’estero, bufale provenienti da città lontane e arrivate velocemente nel nostro Paese, false notizie con protagoniste delle località che in realtà non erano coinvolte, video di strade e piazze estrapolati dal loro contesto originale. Nel 2020 la disinformazione ci ha fatto viaggiare per l’Europa, siamo approdati spesso in America, e non ha risparmiato neppure l’Oriente.
Il grafico che segue mostra dove ci hanno portato i diversi casi di disinformazione a tema Covid-19 che abbiamo trattato. Cliccando sui simboli sarà possibile leggere un articolo di fact-checking pubblicato da Facta e che riguarda quel luogo.
Che cos’altro abbiamo fatto contro la pandemia: i nostri progetti
Oltre che attraverso i nostri articoli di fact-checking, in questi mesi Facta ha cercato di combattere la pandemia da Covid-19 anche partecipando ad alcuni progetti impegnati nel contrasto alla disinformazione durante l’emergenza sanitaria.
Dalla fine di gennaio 2020 Facta è diventato uno dei membri del CoronaVirusFacts Alliance, progetto ideato dall’International Fact-Checking Network e che ha riunito più di 74 Paesi e coinvolto più di 177 progetti di fact-checking attivi in giro per il mondo. Sono stati pubblicati più di 8.670 articoli di fact-checking a tema Covid-19 in 43 lingue diverse: in tutti questi casi si trattava di notizie false e potenzialmente pericolose. Per vedere con quali articoli Facta ha contribuito, cliccando qui è possibile accedere al database del progetto.
A giugno 2020 abbiamo partecipato, insieme ai colleghi fact-checker di Agence France-Presse (Francia), Correctiv (Germania), Maldita.es (Spagna) e Full Fact (Regno Unito), al progetto “Covid-19 e disinformazione: una panoramica europea”. Grazie a questa esperienza abbiamo capito quanto è stata simile la disinformazione a tema Covid-19 durante la prima ondata europea. Abbiamo analizzato 645 articoli di fact-checking pubblicati nei diversi Paesi tra marzo e aprile 2020, rilevando così una serie di notizie false diventate estremamente popolari nei diversi Stati: i complotti su Bill Gates o sulla tecnologia 5G, ma anche il presunto potere curativo dei gargarismi contro la Covid-19 e le teorie sull’origine artificiale del virus.
A livello italiano, insieme al nostro progetto gemello Pagella Politica – dedicato alla verifica delle dichiarazioni politiche – Facta ha ideato e lanciato Chiedi a Vera, una chat interamente dedicata all’emergenza sanitaria legata alla Covid-19. Il progetto è nato in collaborazione con IRCCS Ospedale San Raffaele ed EURECOM ed è stato sviluppato da Indigo.
Nella sezione “Verifica notizie e dati nel mondo” di Vera si possono verificare le notizie false che circolano su WhatsApp o le statistiche aggiornate sull’epidemia. La sezione “Domande sulla Covid-19” è invece dedicata al chiarimento di dubbi su questioni di carattere medico e scientifico sull’epidemia in corso.
I vostri numeri: tra follower e segnalazioni
Dal 2 aprile ad oggi, i nostri follower sono più di 6.000 su Facebook, più di 1.900 su Instagram e più di 1.700 su Twitter. Il successo sui tre social network ci ha dato la possibilità di approdare anche su altre piattaforme: abbiamo un profilo su LinkedIn e abbiamo recentemente aperto un canale YouTube.
La nostra newsletter settimanale conta oggi parecchie centinaia di iscritti (clicca qui se non sei uno di loro, ma vorresti diventarlo!) e sul nostro sito ci avete lasciato più di 3.800 commenti.
Dal 2 aprile 2020 ad oggi abbiamo raccolto più di 8.000 segnalazioni inviate dai lettori via WhatsApp e da metà luglio 2020, data in cui abbiamo inaugurato la nostra nuova chat interattiva (clicca qui e scrivi ciao se non l’hai ancora provata!), ci avete scritto più di 15.000 messaggi. La maggior parte di questi erano richieste di verifica e segnalazioni di notizie sospette. Ma non è finita qui: ci avete anche contattato via email, inviandoci complessivamente più di 650 richieste di verifica.
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Parlano di noi
In questi mesi Facta ha avuto modo di farsi conoscere, approdando anche in televisione. Hanno parlato di noi in prima serata su Rai3 il 24 ottobre 2020 in una puntata di Sapiens. Stessa cosa è successa il 25 novembre su Rete4, in una puntata di Fuori dal coro.
La nostra presenza sul piccolo schermo è stata però solo una parentesi all’interno di una più ampia serie di riprese e citazioni da parte del mondo della stampa. In occasione del lancio del nostro progetto in molti hanno parlato di Facta, tra questi c’erano l’Ansa, la Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Panorama, Vanity Fair e Sky Tg24.
Nei mesi successivi, poi, i nostri articoli di fact-checking sono stati ripresi in diverse occasioni: la Stampa ha parlato di noi nello spiegare che non è vero che ospedali e medici guadagnano di più nel curare pazienti Covid, Repubblica ci ha citati per dimostrare che i prodotti per capelli e l’uso del phon non hanno alcun potere contro il nuovo coronavirus e Open ha parlato anche di noi nello smentire la notizia secondo cui il governo italiano avrebbe avuto in programma di impiantare dei microchip sottocutanei a 2.500 persone.
Infine, Forbes ha dedicato un articolo alla lotta alla disinformazione che quotidianamente portiamo avanti insieme ai colleghi di Pagella Politica. Dulcis in fundo, siamo anche finiti su Topolino!
E ora non ci resta che programmare gli impegni per il 2021. Grazie a tutte le lettrici e i lettori per averci accompagnato in questo primo anno di attività.
La redazione di Facta